Iniziato il processo per il crac dell’ex Lanciano di Paolo Di Stanislao,

vero che non è stato condannato e fino a quando non ci sara' una sentenza non è colpevole 
ma questa è la persona che ha messo come presidente suo figlio nel CASALE CALCIO
con i fatti successi in questo periodo al CASALE CALCIO E LEGGENDO QUESTO DA DA PENSARE ....POI VALUTATE VOI , HANNO PRESO IN GIRO TUTTO IL POPOLO NEROSTELLATO E UNA CITTA' INTERA 
IL RISULTATO? IL CASALE CALCIO FORSE SCOMPARIRA' NELLA PEGGIORE DELLE IPOTESI E SE VA BENE RIPARTIRA' DALL'ECCELLENZA SEMPRE SE QUAL'CUNO SIA DISPOSTO A PRENDERE QUESTA SQUADRA BLASONATA COME IL CASALE CALCIO 1909


Iniziato il processo per il crac dell’ex Lanciano calcio
11 aprile 2013 — pagina 20 sezione: Chieti

LANCIANO A cinque anni dal fallimento della società Lanciano calcio con un crac di oltre due milioni di euro, si è aperto ieri il processo davanti al tribunale collegiale che vede alla sbarra, con l’accusa a vario titolo di bancarotta fraudolenta, riciclaggio di assegni, truffa e reati fiscali, Paolo Di Stanislao, 51 anni, ex patron; la sua compagna Patrizia Bernardi, 46 anni; Paolo Massari, 60 anni, Antonio Alimonti, 56 anni, di Roma, Alfredo Di Paolo, 36 anni, di Teramo, Giuseppe Ielo, 56 anni, Gino Sammarco, 66 anni e l’ex presidente Riccardo Angelucci, 44 anni, di Lanciano che compare anche come parte lesa. Ieri sono stati ascoltati i primi test dell’accusa chiamati a ricostruire i bilanci della società: Andrea Colantonio, amministratore giudiziario e alcuni consulenti e componenti del collegio sindacale della ex società come Nicola Mattia, Antonio Spadano e Manuela Mattioli. Inoltre i giudici dovranno chiarire la posizione degli 8 imputati perché, ad esempio sono solo Di Stanislao, Patrizi e Di Paolo a rispondere di bancarotta documentale e reati fiscali. Di presunta distrazione di fondi, oltre 350 mila euro, invece rispondono Di Stanislao, in concorso o con Patrizi o con Massari o con Ielo. Angelucci, infine, è accusato di concorso in bancarotta, perché avrebbe distratto dalla società 210 mila euro della cessione di Francesco Di Gennaro alla Lucchese nel gennaio 2006. Ma è anche vittima della presunta truffa architettata da Di Stanislao, Patrizi, Ielo e Sammarco, che si sarebbero impossessati del Lanciano calcio, del valore di 700 mila euro, senza versare un centesimo perché garantirono l’acquisto con un polizza fidejussoria scoperta. (t.d.r.

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