Insulto razzista al casalese Ribeiro, oggi il referto ufficiale. Squadre in silenzio stampa

Insulto razzista al casalese Ribeiro, oggi il referto ufficiale. Squadre in silenzio stampa

22 Gen. 2013  •  CALCIO  •  Casale

Silenzio. Dopo il clamore mediatico innescato dal gesto plateale e solidale di tutta la Berretti del Casale, questo sabato, durante la gara contro la Pro Patria, interrotta dopo il presunto insulto razzista rivolto da un giocatore della Pro Patria al giovane casalese Fabiano Ribeiro. Le due società hanno imposto la chiusura dei canali di comunicazione sull’argomento. Prima del silenzio stampa, ordinato ieri pomeriggio, Radio Gold ha intervistato in diretta alcuni dei protagonisti, nell’approfondimento delle 12.35.
Il direttore generale del Casale, Antonio Sorano, non si è detto d’accordo con la scelta del tecnico della Berretti, Latartara, di ritirare la squadra. ”Il razzismo, in ogni sua forma, ed in qualsiasi parte del mondo si manifesti, va combattuto” – ha detto Sorano – “Siamo solidali con il nostro calciatore ma esistono delle regole. Credo che al giorno d’oggi ci sia soprattutto mala educazione, data ai giovani calciatori soprattutto dai genitori. Al di là di questo,  esistono regole. La squadra non deve lasciare il campo, non spettava a loro decidere. La cosa migliore sarebbe a questo punto sedersi davanti ad un tavolo, riscrivere certe regole per combattere i fenomeni di razzismo. Il rischio e che episodi di questo tipo possano avere un effetto domino, soprattutto in ambito giovanile. Anche perché potrebbero avvenire in squadre di categorie Pulcini, Esordienti, e in quel caso potrebbero esplodere anche zuffe tra genitori. Ad ogni modo se la Pro Patria accerterà l’offesa sono sicuro che saprà punire il giocatore in modo degno.”

Oggi, inoltre, dovrebbe essere diramato il bollettino del Giudice Sportivo sull’incontro di questo sabato. “Abbiamo un giocatore espulso, un allenatore espulso ed un dirigente espulso, rischio di perdita partita a tavolino e multa al Casale” – ha proseguito Sorano – “Se poi il direttore di gara con i suoi collaboratori confermerà di non aver sentito nulla c’è poco da fare, poi questo non vuol dire che il fatto non sussiste. Certo, c’è da sottolineare che il nostro Ribeiro ha pianto, a quell’età credo che non si possa nascondere nulla. Dobbiamo però verificare i fatti e nessuno di noi può essere giustizialista.”
A nome della Pro Patria, poi, è intervenuto a Radio Gold anche Raffaele Ferrara, direttore generale dei bustocchi. “Non ero presente ma il nocciolo è che nessuno ha sentito questa frase a parte il ragazzo. L’ha sentito solo lui per cui credo che a questo punto si debba accertare la responsabilità. E poi sono vent’anni che sto nel calcio ma non ho mai visto abbandonare il campo una squadra che vince, di solito è quella che perde che se ne va. Il nodo è valutare cosa si sono detti.”  Secondo Ferrara il tanto clamore mediatico sul fatto di sabato è la diretta conseguenza di quello che è successo tra Pro Patria e Milan, con i cori razzisti verso Boateng, da parte di un gruppo ristretto di proseguire. “L’episodio avvenuto con il Milan di certo ha aperto un precedente. Noi comunque abbiamo parlato con tutti per sapere se questa frase è stata detta. Le cose vanno pesate con moderazione. Non bisogna lasciare correre né stigmatizzare ogni cosa. Non credo ci sia razzismo tra gli atleti e neanche nel calcio. Noi abbiamo anche diversi giocatori di colore all’interno dei nostri settori e non è mai successo niente del genere. È indubbio, comunque, che il caso Boateng abbia sollevato in questo senso un polverone. Noi ci siamo sentiti con il dg Sorano e ci siamo ripromessi che chiariremo tutto tra le società e tra i ragazzi ma vogliamo aspettare che prima ci sia un giudizio da parte degli organi competenti.”
E infine, è intervenuto anche lo stesso Ribeiro: “L’arbitro non ha sentito niente? E allora perché ha ammonito chi mi ha insultato. Qualcosa avrà sentito . Comunque c’erano alcuni genitori dietro la porta hanno sentito tutto. Non pensavo che questo fatto avesse un’eco così, ma sono contento. Quella contro il razzismo è una lotta importante da combattere, nel calcio e fuori. Da parte mia non mi sentirò condizionato, in futuro. Sono contento di giocare in un gruppo fantastico come quello della Berretti, prima di essere compagni di squadra siamo amici."
Francesco Conti
Fonte RadioGold

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