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I GIUDICI D'APPELLO SPARO NON ACCIDENTALE
Gabriele Sandri
CASO SANDRI, GIUDICI: “SPARO NON ACCIDENTALE” – I giudici della corte d’Assise d’appello di Firenze hanno depositato le motivazioni della sentenza con cui, il primo dicembre dello scorso anno, l’agente Luigi Spaccarotella è stato condannato a 9 anni e 4 mesi di reclusione per l’omicidio di Gabriele Sandri. Secondo i giudici “è da escludere” che il colpo sia partito accidentalmente, anche perché la postura assunta dallo stesso agente indicava un suo “intento di mirare verso qualcosa”. Lo sparo, dunque, “non poteva che palesarsi” allo stesso Spaccarotella come “un mero azzardo”. Secondo i giudici il poliziotto voleva impedire che l’auto su cui si trovava Sandri “si allontanasse” e comunque la condanna è stata inferta per omicidio volontario perché “i dati obiettivi si pongono come indicativi inequivocabilmente della sussistenza del dolo eventuale, in quanto tali da rappresentare all’agente come probabile o comunque niente affatto da escludere il verificarsi dell’evento in realtà accorso”.
Gabriele Sandri è stato ucciso da colpo di pistola al collo, mentre si trovava all’interno di una macchina nell’area di servizio di Badia Al Pino, nei pressi di Arezzo. Ad esplodere il colpo è stato proprio Spaccarotella, dalla parte opposta della carreggiata
Tatiana Della Carità

fonte diretta news.it

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