Martedì 14 maggio ricorre il centenario dell'impresa del Casale che fu la prima squadra italiana a battere un'inglese
Una targa per commemorare la mitica vittoria sul Reading
Martedì 14 maggio ricorre il centenario dell'impresa del Casale che fu la prima squadra italiana a battere un'inglese
Il 14 maggio
cade il centenario della partita di calcio tra la Fbc Casale e l'inglese
Reading FC, dove i Nerostellati prevalsero con il risultato di due reti
a una. Nello stesso giorno, alle ore 18,00, la Città di Casale
Monferrato commemorerà l'evento ponendo una targa celebrativa nei
giardini di corso Valentino, all’altezza del civico 35 (prima traversa a
destra in direzione Asti).
L'incontro, disputato nel 1913 al Campo
Sportivo Priocco, ebbe un grandissimo risalto all'epoca, poiché era la
prima volta che una squadra italiana riusciva a imporsi contro degli
avversari britannici, gli inventori del calcio moderno.
I giocatori casalesi, portati in trionfo
dai tifosi, furono degnamente celebrati dalla città: le campane della
Torre di Santo Stefano suonarono a festa, mentre le scuole rimasero
chiuse per il resto della settimana. Lo stesso presidente della Reading
FC si complimentò per la vittoria, affermando che i suoi ragazzi si
erano trovati di fronte «a una grande squadra che per slancio,
entusiasmo e coraggio, non gli era per nulla inferiore».
Bisogna ricordare inoltre che i
giocatori inglesi, eccetto uno, erano tutti atleti professionisti, a
differenza di quelli italiani: elemento questo che servì ad accrescere
ancora di più la portata dell'impresa nerostellata, esaltata da tutte le
principali testate (sportive e non) dell'epoca.
«Tra il 1913 e il 1914 il Casale
dimostrò di essere la formazione più forte a livello nazionale e non
solo – commenta l'assessore allo Sport Federico Riboldi – sfatando il
mito dell'imbattibilità inglese e andando poi a vincere lo Scudetto
nella stagione successiva. Pertanto noi desideriamo ricordare degnamente
l'episodio, augurandoci che serva magari da punto di riferimento alle
società sportive casalesi di oggi».
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