MAURIZIO BRANCACCIO: CASALE E VARESE NEL CUORE intervista di Fabio Mignone

MAURIZIO BRANCACCIO: CASALE E VARESE NEL CUORE
intervista di Fabio Mignone
In attesa della sfida di prestigio di domenica in quel di Varese abbiamo contattato l'ex guardiano della porta nerostellata e successivamente di quella biancorossa Maurizio Brancaccio. Nato a Torino nel 1969 arriva giovanissimo a Casale, si ferma 5 stagioni, si forma come uomo e professionista ed infine spicca il volo per una bella carriera che dopo le soddisfazioni con la Spal lo vede protagonista dal 1995 al 2000 con la maglia del Varese. Oggi fa l'allenatore dei portieri nell' Oltrepovoghera e molto gentilmente si è prestato ad una simpatica intervista riguardo alle realtà di Casale e Varese, che lui ben conosce.
Io: " Ciao Maurizio, in attesa di Varese-Casale parliamo un po' della tua esperienza di doppio ex ?"
Brancaccio: " Certamente, due piazze che mi sono rimaste nel cuore"
I: " Bene, partiamo da lontano. Come arrivi a Casale?"
B: " Arrivai praticamente bambino, avevo 17 anni ed ero di proprietà del Torino con cui avevo fatto le giovanili, ero all'inizio della mia carriera."
I: " E a Varese?"
B: " A differenza di Casale a Varese ci arrivai dopo tre anni importanti alla Spal con cui avevo pure esordito in B, oramai ero un nome per la categoria...un impatto certamente differente."
I: " Che Casale era il tuo?"
B: " Altri tempi, un Casale importante come la categoria che frequentava; anni pieni di derby con Novara, Alessandria e Pro Vercelli che portavano a vivere emozioni indimenticabili. A Casale sono diventato uomo e calciatore e piano piano mi sono ritagliato il mio spazio specie nell'ultimo anno in cui giocai tutto il campionato. E' stato il trampolino da cui mi sono lanciato per la carriera, una carriera comunque importante."
B: " Ed invece il Varese? Che squadra era ?"
I: " Era una società gestita in maniera intelligente e da persone competenti, il Ds lo faceva Capozucca che per la C era un mago, pensa che in quegli anni da Varese sono passati calciatori del calibro di Bazzani, Possanzini, Balzaretti, Maccarone e molti altri che poi hanno fatto almeno la B; in cinque anni abbiamo sempre fatto bene tranne una sola stagione nella quale ci salvammo nel finale."
I: " Il pubblico nerostellato e quello biancorosso?"
B: " Le definirei due tifoserie simili per calore e tradizioni, in questa categoria non c'entrano niente, meritano decisamente di più. Con tutto il rispetto ci sono realtà inferiori che fanno addirittura la B e non vedo perché Casale e Varese non possano fare almeno i professionisti. Sono poi due tifoserie che mi hanno fatto sentire importante come giocatore, e mentre a Casale feci da titolare solo l'ultima stagione a Varese in cinque campionati avrò saltato tre gare...ero un idolo tanto che quando andai via (per lasciare il posto ad un giovane Sorrentino) i tifosi si presentarono in società inferociti."
I: " Le migliori gare con le due casacche?"
B: " Be', se devo scegliere, a Casale dico le due gare contro la Spal del '91/'92; feci due partitoni tanto che il mister estense GB Fabbri si innamorò di me e la stagione successiva mi volle a Ferrara. Giocare in casa della Spal da avversario fu uno spettacolo, il "Mazza" era stracolmo!
A Varese invece ce ne sono state tante, direi i derby col Como che equivalgono a Casale-Alessandria tanto per capirci e poi le gare contro la Pro Patria; poi il play-off per la B, purtroppo perso, contro il Cittadella che fu anche l'ultima mia gara in biancorosso."
I: " Se potessi tornare indietro cosa cambieresti di queste due esperienze?"
B: " Nei cinque anni di Casale cambierei indubbiamente il numero delle presenze eh eh, sono state poche e se potessi tornare a quelle stagioni vorrei farne di più. Ero arrivato giovane, davanti avevo Gagliardi che si fece male subito e così puntarono inizialmente su di me; in campionato le cose, a livello di squadra, non andarono bene e, complice l'inizio del servizio militare, la società optò per tesserare Bocchino un gran portiere dal quale ho appreso tantissimo pur non giocando. L'anno dopo arrivò Mister Baveni e si portò Ferraresso, io onestamente iniziai male già dal ritiro e cosi giocò lui; anche quell'anno fu un caserma-stadio continuo. A Varese invece non cambierei nulla, sono stati anni pieni di soddisfazioni...a pensarci bene modificherei solamente quel risultato contro il Cittadella nei play-off per la B, anche perché se avessimo vinto non sarei certo andato via!"
I: " Un bilancio finale dei tuoi anni nerostellati e biancorossi?"
B: " Sono stati anni belli, vissuti intensamente e che hanno lasciato ottimi ricordi, ho dato e ricevuto tanto in entrambe le esperienze."
I: " Come vedi Casale e Varese in questo campionato?"
B: " Innanzitutto voglio fare i complimenti al Casale, inizialmente non era considerata una squadra da alta classifica ma con cuore, abnegazione ed un gruppo che da fuori appare compatto sta togliendosi parecchie soddisfazioni...direi che è la sorpresa di questo primo scorcio di stagione; il Varese per contro non dico che sta facendo male,ma forse tanti pensavano di ripetere la cavalcata in Eccellenza della scorsa stagione; in D non basta il nome, ci sono realtà organizzate che possono rendere la vita difficile a chiunque. Resto comunque dell'idea che ci vuole calma, distano solamente quattro lunghezze dal Chieri capolista ed hanno tutti i mezzi per colmare il gap."
I: " Chiudiamo con la classica domanda finale...per chi farai il tifo domenica?"
B: " Hey, qui mi metti davvero in difficoltà eh eh, facciamo cosi...Per non scontentare nessuno spero sia una bella partita e che finisca in parità!"
E su questa battuta ci salutiamo ed io ringrazio il grande Maurizio, un campione di gentilezza, educazione e simpatia...insomma ..un numero nella vita, non solo tra i pali!!!

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